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Intervento dichiarazioni programmatiche


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Delibera n. 5 / Linee Programmatiche
seduta del 30 luglio 2019

Signor Sindaco, Presidente, colleghi Consiglieri, provo a rompere il ghiaccio dopo l’esposizione di queste Linee Programmatiche, che hanno visto, diciamo, in parte rappresentare un po’ tantissimi argomenti, anche molto diversi tra di loro, ma di cui evidentemente Avellino sente l’esigenza, sente la necessità, se ne sente parlare per strada.

Prima di tutto voglio provare a portare all’interno di questo Consiglio alcuni nomi di alcune persone che ritengo in questo momento importanti.

Innanzitutto ci sono tre persone, Ashling Di Vito, Francesco Strumolo e Andrea Tarantino, che anche se non sono cittadini Avellinesi, ma sono dell’hinterland, di Atripalda, in questo momento stanno partecipando al Raduno Mondiale degli Scout che si tiene ogni 4 anni ed è uno degli eventi più importanti, dove si dimostra con 40 mila partecipanti provenienti da tutto il mondo che le differenze si possono superare, che la pace è possibile perché si può stare tutti insieme lavorando per lo stesso sogno.

E poi, invece, voglio nominare qui in apertura Simone Luce, un giovane di Santa Lucia di Serino, che ha intrapreso il suo viaggio dal suo Paese fino ai Balcani, fino in Albania per poi ritornare, per contrastare a modo suo il Razzismo, tutti temi che oggi sentiamo quotidianamente all’interno degli organi di informazione e che soprattutto sono presenti nella quotidianità, nella carne viva della nostra Città e dei nostri Cittadini.

Ed è proprio da qua che voglio partire.

Anche dalle premesse che ho ascoltato poc’anzi, credo che Avellino debba riscoprire la propria identità e lo debba fare attraverso un grosso sforzo di partecipazione, un grosso sforzo di coinvolgimento, un grosso sforzo che i cittadini, forse, oggi nemmeno chiedono, perché tantissimi sono stanchi, perché tantissimi sono rassegnati, perché quello che sentiamo in giro, ascoltiamo poco, devo dire la verità, piuttosto leggiamo dai commenti, dalle critiche e dai Social Network: tutto fa schifo, che nulla possa cambiare, che Avellino sia destinata a rimanere la stessa, eppure guardiamo alla nostra Città, e siamo qua anche noi per questo, per provare a darle una visione.

Certo, Lei è il Sindaco, è la sua Amministrazione, ha provato ad illustrare quelle che saranno una parte di questa visione, ma dove vuole arrivare Avellino? Come si guarda Avellino da qua al 2030 quando l’ONU ha provato a stabilire alcune delle priorità per lo sviluppo sostenibile e non soltanto, del Pianeta, ma in particolar modo delle Comunità Locali?

Lo fa provando a dare alcune indicazioni e voglio partire dalla prima lettera, dal primo tema che Lei ha affrontato, che è quello dell’Ambiente, che è uno dei temi che ci sta più caro, ci sta più a cuore.

Poco prima ho già avuto modo di discuterne con altri consiglieri comunali – e lo farò anche dopo, durante le pause – i ragazzi del Friday for Future di Avellino il 25 luglio hanno consegnato al Sindaco e al Presidente del Consiglio e hanno protocollato per tutti i Consiglieri la richiesta di approvazione da parte dell’Aula della “Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale” ed io ho portato proprio qui una lettera per chiedere che questa venga messa a calendario quanto prima, perché questo deve essere il primo atto di dimostrazione che la Città, i suoi Amministratori sono consapevoli che non esiste un altro Pianeta.

E il tempo per salvare il Pianeta ogni giorno di più si assottiglia: ieri era l’Overshoot Day, cioè il giorno in cui il Pianeta ha consumato le sue risorse dell’anno. Questo non è un tema che guardiamo con distanza, questo è un tema che dobbiamo avere a cuore, perché dichiarare l’emergenza climatica e ambientale, per il Comune di Avellino, significherà mettere in campo azioni pratiche, utili e concrete per i suoi Cittadini e per la nostra Comunità.

Queste bottigliette di plastica che vedo sui nostri banchi sono la prima azione da poter provare a trasformare, l’utilizzo della plastica all’interno di questo Comune per provare a dare il buon esempio, per provare a far sì che anche i nostri bambini, le nostre scuole, le mense scolastiche arrivino a una maggiore consapevolezza, e questo è assolutamente necessario.

E poi le voglio parlare di Roberto, Annamaria ed altre persone che vedo tra il pubblico e che rappresentano il Comitato per l’Acqua Pubblica, per l’Acqua Bene Comune – Aspettando Godot, che le hanno chiesto un appuntamento, un incontro al pari del Comitato ‘ Salviamo la Valle del Sabato’, per porle alcuni quesiti.

Mi rendo conto che gli impegni in questo mese sono stati tanti, ma sono anche alcuni quesiti di fondamentale importanza e voglio provare a portarli qui così come spero di fare le prossime volte, perché credo che i Cittadini, le Associazioni, i Movimenti, abbiano bisogno di trovare anche delle sponde all’interno di questo Consiglio comunale, che ha bisogno di dare delle risposte.

Per esempio quale importanza diamo alla risorsa idrica campana; se si è discusso all’interno degli incontri con il Governatore e con il Responsabile delle Aree Interne di ciò che riguarda il bacino idrico e dei possibili finanziamenti; se c’è stato un modo di confronto con i tecnici dell’Alto Calore per le reti idriche cittadine, visto che queste non sono all’interno del finanziamento regionale e se la Regione Campania appunto… cioè, Avellino che importanza ha dato all’Ente Idrico Campano?

In che maniera vi partecipa, al di là dei nomi che sono stati fatti? E quale posizione si vuole assumere sui crediti e i debiti nei confronti dell’Alto Calore, perché se vogliamo tutelare il tema dell’Acqua Pubblica, Avellino è uno dei più grandi soci dell’Alto Calore dobbiamo trovare il modo e le soluzioni per poterlo fare.

Così come la rete Salviamo la Valle del Sabato, ci pungola, l’ha fatto in Campagna Elettorale con tutti noi, lo richiede ancora una volta con un appuntamento, di completare la bonifica dell’Isochimica, di cercare delle soluzioni sulle polveri sottili coinvolgendo i Ministeri e la Comunità Scientifica, di un monitoraggio ambientale che possa non soltanto essere, diciamo, presente nella Città, ma che possa fare anche dei controlli campione.

E poi, ancora, delle esalazioni maleodoranti e della bonifica dello STIR, di rientrare nel Consorzio ASI, perché Avellino non è nel Consorzio ASI e questa è una scelta assolutamente da dover sanare per poter entrare nelle Politiche Industriali della zona di Pianodardine e per poter aderire alle zone economiche speciali con anche la tutela della salute.

In che modo vogliamo guardare ai temi della mobilità? E questo è soltanto un tema, un macro tema che è quello ambientale, ma è normale, che al di là dei grandi manager, che possono aiutarci ad amministrare la Città e tutte le sue derivazioni, noi non possiamo non tenere conto di quella che è la partecipazione popolare e pubblica da dover stimolare, i Quartieri da dover far rinascere; non possiamo pensare di riproporre Piazze come quella di Valle, dove la popolazione ha visto aprire un cantiere e l’ha visto consegnare senza poter dire “A…”, su che cosa quei Cittadini, quei bambini, delle famiglie, quegli anziani desideravano per quello spazio pubblico.

E questo probabilmente è qualcosa che andrà fatto, andrà fatto per la riqualificazione dei Quartieri, ma andrà fatto come modus operandi di una Amministrazione che vuole essere attenta ai bisogni di una Città.

E soprattutto bisognerebbe provare a farlo insieme, restituendo quei luoghi di prossimità quelli che una volta erano le ex Circoscrizioni come spazi pubblici di incontro, di confronto, provare ad organizzare non solo gli spazi, ma anche il modo attraverso il quale le piccole Comunità e le grandi Comunità stanno insieme.

E ovviamente Lei l’ha nominato prima, il grosso tema dell’Isochimica, al pari passo della bonifica, che va completata e va ultimata, ce lo chiedono gli operai, ce lo chiede il Quartiere, ce lo chiede, diciamo, quel senso di giustizia che noi dobbiamo anche in memoria di quella storia, di quella tragica storia, c’è un tema che invece è stato ormai dimenticato, c’è un processo che si celebra a Napoli con ormai 25 vittime accertate, che invece deve ritornare ad Avellino, ma non per una questione formale.

Deve ritornare ad Avellino perché la storia deve essere scritta qui e deve essere restituita alla Comunità che ha subìto quella tragedia, che ha subìto quel maltolto e questa restituzione deve passare attraverso la partecipazione popolare, che noi possiamo stimolare innanzitutto come Comune che partecipa al processo e che può stimolare anche la partecipazione popolare degli studenti delle scuole e dei Cittadini e degli operai che dovranno ascoltare in questa Città quelle condanne, che dovranno ascoltare in questa Città quelle responsabilità che andranno accertate.

E, ovviamente, il Rione Ferrovia diventa un nodo centrale: da un lato la bonifica e la riqualificazione dell’ex Isochimica, dall’altro l’ingresso di Avellino dall’area est e dall’altro lato un sistema urbano di mobilità, di snodo di mobilità che non può non tenere in riferimento la Stazione Ferroviaria, per cui le Amministrazioni regionali si stanno impegnando e che il Comune deve supportare.

Le corsie preferenziali della Metropolitana leggera, rivedere il servizio di trasporto pubblico locale, che la domenica lascia a piedi intere fasce di popolazione, che non hanno l’automobile privata o ai tempi del blocco del traffico delle automobili private, non avevano modo, motivo e occasione di poter arrivare da una zona all’altra della Città.

E quindi questo diventa un tema assolutamente centrale, se noi non vogliamo legare Avellino al suo centro naturale dobbiamo fare in modo che ogni zona possa avere la sua vocazione,però, certo, questo diventa complicato.

Diventa complicato perché le deleghe, che Lei ha voluto consegnare agli Assessori, sono un po’ sparse anche nei confronti delle Commissioni consiliari che provano ad accompagnare e a supportare i lavori della stessa, così come Lei, giustamente, ha preferito tenere per sé, diciamo, alcune delle deleghe anche tra le più calde, come quella della Cultura. E noi ci auguriamo che si possa aprire una nuova stagione anche di contributi alle buone idee in maniera trasparente, ad esempio, adottando quello che era uno strumento che l’Unione Europea fa, con bandi aperti a finestre dove si può candidare per tempo il proprio progetto e si può vedere approvato o meno.

Così c’è una trasparenza, non chi arriva prima, non chi chiede, non chi conosce, ma appunto una maniera attraverso la quale tutti hanno l’opportunità di candidare una propria idea.

Oppure il tema della Fondazione che sicuramente è un tema molto delicato perché riguarda strutture della Città, di cui tantissime persone hanno sentito parlare, alcuni non li hanno nemmeno mai visitate, su cui però ovviamente va fatta una particolare attenzione e soprattutto va fatto in modo che effettivamente ci sia la partecipazione popolare e pubblica.

Vado velocemente alla conclusione, giusto per dire le ultime cose.

La prima cosa: noi aspiriamo ad una Città europea.

Il primo bel segnale di un’Amministrazione potrebbe essere quella di mettere i cartelli in doppia lingua, se siamo davvero europei non possiamo pensare che tutti conoscano l’italiano; il secondo, un Piano Anticorruzione e soprattutto un’attenzione elevata alla Criminalità Organizzata, che sappiamo c’è, ce lo dice la Direzione Investigativa Antimafia, ma soprattutto ce lo dicono i tantissimi fatti di cronaca che avvengono; immaginiamo che debba alzarsi il livello di attenzione, non soltanto sulla sicurezza repressiva, quanto sull’educazione, perché noi speriamo che questa possa diventare una Città e una Comunità educante. Sicuramente il gesto di Piazza Libertà è un gesto che va condannato, ma non va condannato, diciamo, esclusivamente, con la riparazione del danno: va condannato forse e probabilmente provando ad accompagnare quei giovani e quelle famiglie a comprendere davvero il gesto che loro hanno compiuto.

Chiudo con le ultime due cose.

La prima noi sicuramente dobbiamo dare speranza ai giovani e per farlo abbiamo due strade: la prima sicuramente è riaprire il Forum dei Giovani, però togliendolo, diciamo, dai grossi legami e dai grossi lacci che la Politica gli ha voluto mettere, anche in passato; c’era tra l’altro una proposta di aggiornamento dello Statuto che va insomma attuata e poi probabilmente utilizzando le tantissime strutture pubbliche vuote per far sì che non arrivino Attori economici già consolidati e con le disponibilità economiche, ma che ci possa essere il coraggio dei giovani che si mettono in gioco, che hanno un piccolo contributo iniziale dal Comune, un anno, due anni di affitto gratuito, ma costituiscono nuove società, delle cooperative, provano a mettersi in gioco insieme, in tante parti di Italia funziona e costa di meno rispetto che lasciarle chiuse e abbandonate.

E poi ovviamente, ad esempio, anche la struttura del Campo Coni e tante altre, così come sono le grandi scatole vuote, di cui abbiamo sentito parlare per decenni e, in ultimo, ovviamente noi l’abbiamo proposto, diciamo, in una maniera attraverso la quale, e speriamo che quello della dichiarazione di emergenza climatica e ambientale sia il primo passo attraverso il quale quest’Aula possa votare insieme quella che non è solo una questione di principio, ma che invece possa essere sostanziale perché si può avviare una campagna, diciamo, informativa e si possono ricevere dei suggerimenti anche dai Cittadini, e l’abbiamo fatto ovviamente nello spirito della collaborazione.

Ed è questo spirito della collaborazione che noi vorremmo vedere, diciamo, tornare indietro sulle questioni importanti della Città: lo Sport è stata una di queste, è vero che il Consiglio non si era ancora insediato o si era insediato da poco, ma immaginavamo che quella questione andasse probabilmente affrontata insieme, così come tante altre questioni che la Città richiede.

Noi siamo qua perché i Cittadini ci hanno chiesto di esserci, ci hanno dato un ruolo, che noi vogliamo svolgere fino in fondo; la nostra collaborazione per fare alcune cose insieme ovviamente ci sarà, però vorremmo che tutta la Città fosse costantemente e continuamente informata di dove vuole questa Amministrazione portare Avellino nel futuro e possa essere consultata per provare a ricevere degli stimoli, delle risposte e soprattutto dei suggerimenti per ritrovare quell’identità di cui le parlavo all’inizio. Grazie.

DICHIARAZIONE DI VOTO

Sarò telegrafico. Innanzitutto ringrazio tutti per i contributi ed il Sindaco anche per la sua replica, però io non ho sentito parlare, per esempio, di Informa Giovani di cui Avellino dovrebbe tornare a essere capofila per avere dei fondi sulle Politiche Giovanili, Lei è Presidente dell’Azienda Consortile e quindi avrà l’opportunità di indirizzare le Politiche
Sociali e ci piacerebbe sapere chi sarà il Direttore.

Sottolineo che il patrimonio tra la trasparenza, che dovrà avere nell’assegnazione, ha anche un patrimonio in alto, una parte dell’ex Base Nato, che è proprietà del Comune di Avellino e che sarebbe interessante valorizzare, la Casina del Principe con il progetto Benessere Giovani, ho visto che Lei e l’Assessore l’avete visitata, che va realizzato e portato avanti.
L’adesione del Comune di Avellino a avviso pubblico che è una rete di Enti Locali per la lotta alla corruzione e alle mafie, organizzazione di meeting di studio, programmazione e approfondimento, finalmente si potrebbe parlare di sistemi di accoglienza lì dove il Ministro dell’Interno li vuole abolire, noi dobbiamo ribadire che ci piace l’accoglienza fatta in un
determinato modo.

Sulle Politiche Industriali pensiamo che ci sia spazio anche per il Distretto di Economia Civile, vogliamo eliminare il PM10? Diamo spazio ai “piedibus” e vogliamo guardare alla pubblicità dell’acqua, guardiamo all’esperienza dell’ABC di Napoli, queste sono soltanto alcune delle cose che non ho sentito approfondite il tempo è sicuramente poco e quindi per questo comunico il mio voto contrario.

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